mercoledì 29 aprile 2015

Il primo sedativo


Alla fine del 1700 l'oppio era una droga comune, importata dai cinesi attraverso i loro moti migratori, e diffusasi sia in Europa sia negli Stati Uniti. I medici del tempo desideravano un'alternativa all'oppio che avesse gli stessi effetti sedativi e analgesici ma che fosse meno prona a dare dipendenza nei pazienti.


Immagine tratta dal NYT, tutti i diritti riservati


Fu così che nel 1805 l'assistente di un farmacista, chiamato Friedrich Serturner isolò un cristallo di colore giallognolo da un composto di oppio immerso in una soluzione acquosa di ammoniaca. Testò prima il composto su dei cani a cui risultò fatale, in seguito lo testò i dosi molto ridotte su se stesso e su dei ragazzi scoprendo che aveva effetti analgesici ed euforici.

Gli effetti analgesici erano decuplicati rispetto all'oppio puro, ed egli decise perciò di chiamare il composto Morfina, citando il dio greco del sonno, Morfeo.

Da questo punto in poi la morfina crebbe oltremodo in popolarità, entrando in produzione di massa a metà del secolo, e venendo utilizzata non solo come analgesico ma anche come farmaco nella terapia di disintossicazione dall'oppio.

lunedì 27 aprile 2015

La linea tramviaria di Ruabon Brook

Quella del Ruabon Brook è un ramo di linea ferrotramviaria gallese che collega il bacino Ruabon al Shropshire Union Canal a Pontcysyllte , con un'estensione privata nello stabilimento della Monsanto a Cefn Mawr, ricollegandosi poi alla linea principale di Trevor .



La zona era ricca di carbone, argilla e minerali . Il tram effettuò la sua prima corsa il 26 Nov 1805 tra Pontcysyllte e Acrefair .

lunedì 20 aprile 2015

Un libro dal 1805, Le Dernier Homme



Il libro di Jean-Baptiste Cousin de Grainville è parte di un genere innovativo, la fantascienza, un genere di narrativa popolare di successo sviluppatosi alla fine del XIX secolo , con radici nel romanzo scientifico. Essa ha come tema fondamentale l’impatto di una tecnologia, sia essa reale o immaginaria, sulla società e sull’individuo. La trama può essere ambientata nel passato, nel presente o, più frequentemente, nel futuro, come nel caso di Le Dernier Homme, che termina proprio con la morte degli ultimi uomini, ed ha un titolo che annuncia l’esito, nella visione dell’autore, del più grande di tutti i drammi. La storia è raccontata da uno spirito ad un giovane uomo che venne alla sua grotta durante un viaggio in Siria. Il protagonista, Omegarus, è figlio del re d’Europa e l’ultimo bambino nato in un tempo in cui il mondo, ormai sterile, non è più abitato che da un piccolo numero di uomini esausti e privati della capacità di riprodursi. In questo futuro apocalittico, rimangono ancora due individui ad aver mantenuto queste capacità, ma si trovano uno in Europa, Omeragus, e un’altra in Brasile, Syderia, quindi Omeragus per raggiungerla dovrà viaggiare in capo al mondo con l’ausilio di un aerostato. Dopo numerose avventure incontrerà Ormus, lo Spirito della Terra il cui destino è perire con essa e che farà tutto ció in suo potere per evitarne la distruzione, a cominciare dallo spingerli a iniziare una rinascita del genere umano una volta ritornati in Europa. Lì tuttavia incontrano Adamo, il primo uomo, condannato da Dio a guardare tutti i dannati tra i suoi discendenti entrare all’inferno, e che ora è incaricato, al fine di riscattarsi, di persuadere Omegarus e Syderia a non prolungare l’esistenza dell’umanità, che Dio ha determinato debba ora avere fine. Riuscendo nella sua missione provocherà la loro definitiva separazione e Ormus, incapace di sopravvivere senza l’umanità, pochi istanti prima di morire, verdrà la fine del mondo, con l’apertura delle tombe di tutti i morti.

venerdì 17 aprile 2015

Napoleone ed il telaio Jacquard

Il 12 aprile 1805, Napoleone, di passaggio da Lione, si fa presentare da egli stesso il telaio inventato da Joseph Jacquard.




Figlio di un mastro produttore di seta, egli ha ripreso la ricerca di Vaucanson sulle schede perforate e ha sviluppato un meccanismo che seleziona i fili nell'ordito tramite un programma prestabilito. In questo modo, il telaio può essere azionato da un solo operatore, senza la necessità di essere assistito da "tiratori di lacci". Questo lavoratore può poi tessere 15 centimetri al giorno invece di 2 o 3 al giorno per 8 o 10 persone nel modo tradizionale.

lunedì 13 aprile 2015

La scala Beaufort

The Shipwreck, Joseph Mallord William Turner, olio su tela, 1805, Tate Gallery of London

La scala di Beaufort è una misura empirica dell' intensità del vento basata sullo stato del mare (ci si riferisce al mare aperto) o sulle condizioni delle onde, il suo nome completo è SCALA BEAUFORT DELLA FORZA DEL VENTO

 Anche se la velocità del vento può essere misurata con buona precisione mediante un anemometro, che esprime un valore in nodi o in chilometri all'ora, la scala Beaufort permette ad un marinaio che si ritrovi sprovvisto di adeguata strumentazione di saper stimare questa velocità già con la sola osservazione degli effetti del vento sull'ambiente. All'inizio del 1800, gli ufficiali a bordo delle imbarcazioni effettuavano regolari rilevazioni meteo, tuttavia non esisteva una scala standard con cui annotarle, perciò esse risultavano spesso imprecise e discordanti tra loro. 

La scala venne ideata da Francis Beaufort, un Ufficiale Irlandese della Royal Navy, nel 1805 mentre prestava servizio sulla HMS Woolwich. La scala che porta il nome di Beaufort ha una lunga e complessa evoluzione, da precedenti studi, inclusi quelli di Daniel Defoe nel secolo precedente, fino a quando Beaufort divenne un dirigente all'interno della Royal Navy negli anni '30 del 1800 ed essa venne ufficialmente adottata. 

 Un grado Beaufort corrisponde alla velocità media di un vento di dieci minuti di durata, di conseguenza, benché spesso usata,un'espressione del tipo " un vento di 4 B con raffiche di 6 " è, ad esempio, scorretta. Altri criteri furono poi aggiunti alla scala Beaufort per estendere la sua applicazione a terra. 

Ad oggi la formula per ottenere l'intensità in Beaufort di un vento misurato in km/h, è la seguente:

mercoledì 8 aprile 2015

Il Regno d'Italia

Il Regno d'Italia nella sua prima iterazione fu uno Stato satellite della Francia rivoluzionaria posto sotto il controllo delle forze armate francesi.

Il Regno d'Italia nel 1812


L'entità politica fu fondata da Napoleone Bonaparte nel 1805, il 5 giugno fu nominato Viceré d'Italia Eugenio di Beauharnais, figlio di prime nozze della moglie di Napoleone Giuseppina, e di cui il Bonaparte si fidava ciecamente e dal quale era sicuro di non dovere temere il perseguimento di obiettivi politici propri.

Il Regno, che comprendeva l'Italia centro orientale e buona parte del settentrione e aveva capitale Milano, sebbene la residenza del Vicerè fosse sita a Monza, non sopravvisse alla caduta del suo monarca, e si disciolse nel 1814. Il Regno napoleonico d'Italia o Regno Italico è considerato dallo storica anglo-italiana Jessie White l'embrione dello Stato unitario italiano costituitosi poi nel 1861.