Napoleone alla Battaglia di Austerlitz, François Gérard |
Il protagonista della battaglia di Austerlitz è Napoleone Bonaparte, il generale che divenne imperatore grazie al suo carisma, al suo genio militare ed al suo coraggio; Napoleone era solito partecipare in prima linea alla battaglia per motivare e caricare i suoi soldati, anche dopo aver acquisito il titolo di imperatore.
Austria, Russia e Svezia avevano stretto tra loro un’alleanza per fermare l’espansione francese e Napoleone, divenuto imperatore nel 1804.
La battaglia di Austerlitz offrì al futuro imperatore l’occasione di riscattarsi dopo la disfatta di Trafalgar subita dalla Royal Navy, e di riaffermare la supremazia dell’esercito francese sulla terra ferma. Ad Austerlitz, il 2 dicembre 1805, Napoleone, con circa 75.000 francesi, affrontò l’esercito nemico composto da 60.000 russi e da 25.000 austriaci guidati dal generale Mikhail Illarionovich Kutuzov nominato dallo Zar Alessandro I.
Il momento più importante della battaglia di Austerlitz, secondo gli storici, è l’occupazione della collina Pratzen. L’occupazione della collina, che da un punto di vista strategico non è mai consigliabile in quanto comporta lo svantaggio di attaccare dal basso verso i luoghi più elevati, non era nei piani originari di Napoleone, ma quando al mattino vide la nebbia, attese che le colonne avversarie si allontanassero dal centro dello schieramento, e ne approfittò per sferrare un potente attacco a sorpresa con due divisioni nascoste a fondo valle facendo scalare l’altopiano alle sue truppe e conquistandolo.
Dopo sanguinosi scontri, costrinse gli alleati a ritirarsi verso il lago gelato di Satschan e ordinò agli artiglieri di sparare sulle lastre di ghiaccio facendoli annegare.
Alcuni storici attribuiscono parte della disfatta dell’esercito austro-russo alle incomprensioni che si verificarono tra i due eserciti alleati che parlavano lingue diverse, ma, tutto sommato, la vittoria di Napoleone viene considerata soprattutto frutto delle sue capacità strategiche e militari.
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