Il libro di
Jean-Baptiste Cousin de Grainville è parte di un genere innovativo, la
fantascienza, un genere di narrativa popolare di successo sviluppatosi alla fine del
XIX secolo , con radici nel
romanzo scientifico.
Essa ha come tema fondamentale l’impatto di una
tecnologia, sia essa reale o
immaginaria, sulla società e sull’individuo. La trama può essere ambientata nel passato, nel presente o, più frequentemente, nel
futuro, come nel caso di
Le Dernier Homme, che termina proprio con la morte degli ultimi uomini, ed ha un titolo che annuncia l’esito, nella visione dell’autore, del più grande di tutti i drammi.
La storia è raccontata da uno spirito ad un giovane uomo che venne alla sua grotta durante un viaggio in Siria. Il protagonista,
Omegarus, è figlio del re d’Europa e l’ultimo bambino nato in un tempo in cui il mondo, ormai sterile, non è più abitato che da un piccolo numero di uomini esausti e privati della capacità di riprodursi.
In questo
futuro apocalittico, rimangono ancora due individui ad aver mantenuto queste capacità, ma si trovano uno in Europa,
Omeragus, e un’altra in Brasile,
Syderia, quindi Omeragus per raggiungerla dovrà viaggiare in capo al mondo con l’ausilio di un
aerostato.
Dopo numerose avventure incontrerà
Ormus, lo Spirito della Terra il cui destino è perire con essa e che farà tutto ció in suo potere per evitarne la distruzione, a cominciare dallo spingerli a iniziare una rinascita del genere umano una volta ritornati in Europa.
Lì tuttavia incontrano
Adamo, il primo uomo, condannato da Dio a guardare tutti i dannati tra i suoi discendenti entrare all’inferno, e che ora è incaricato, al fine di riscattarsi, di persuadere
Omegarus e
Syderia a non prolungare l’esistenza dell’umanità, che Dio ha determinato debba ora avere fine.
Riuscendo nella sua missione provocherà la loro definitiva separazione e
Ormus, incapace di sopravvivere senza l’umanità, pochi istanti prima di morire, verdrà la
fine del mondo, con l’apertura delle tombe di tutti i morti.